Come riconoscere la dipendenza affettiva ed affrontarla per poter vivere l’amore in modo sano.
Io non vivo più senza te,
come posso stare senza te
Questi sono i versi di una nota e amata canzone che descrive il sentimento per una persona come il senso della propria esistenza, al punto da pensare di non riuscire a vivere senza di lei.
La concezione dell’amore come “tragico e devastante” è spesso oggetto oltre che di tante canzoni anche di numerosi libri e film, con cui tutti noi almeno per un momento della nostra vita ci siamo identificati. Ma talvolta questo bisogno dell’altro può assumere le caratteristiche di una vera e propria “dipendenza”.
Il tema della dipendenza affettiva è quanto mai attuale e rappresenta una modalità relazionale patologica che coinvolge un cospicuo numero di persone di entrambi i sessi e di tutte le età.
Chi vive una relazione basata sulla dipendenza affettiva tende infatti a non riuscire a mantenere una propria autonomia e autosufficienza, avvertendo un incolmabile senso di vuoto in mancanza dell’altro e una difficoltà ad affermare se stesso se non attraverso un riferimento esterno.
Chiaramente tutte le relazioni attraversano fasi in cui sono più cariche emotivamente e fusionali, soprattutto nel periodo iniziale, inoltre accade frequentemente di sentire una profonda paura di perdere l’altro e un senso di smarrimento se ciò accade.
Ma quando il bisogno dell’altro, il desiderio di possesso e la tendenza ad annullarsi risultano essere le caratteristiche dominanti del rapporto di coppia, è chiaro che siamo di fronte a qualcosa che ha poco a che fare con l’amore.
A questo punto, potrebbe interessarti anche leggere il nostro artico su come capire se è amore, ma andiamo avanti.
Alla radice della dipendenza, infatti, più che il sentimento d’amore sembra esserci la paura.
Considerarsi fragili e incapaci di essere responsabili del proprio benessere spinge a ricercare all’esterno, e in particolar modo in una relazione di coppia, quel riferimento a cui aggrapparsi per sentire il proprio valore e per allontanare quella sensazione di paura di essere abbandonati, non considerati, soli.
Questo perché tra le cause della dipendenza affettiva c’è naturalmente una bassa autostima, che conduce a ricercare nell’altro quella sicurezza che manca.
Ma come facciamo a capire se il nostro rapporto di coppia è basato sulla dipendenza affettiva?
Ecco alcuni segnali di allarme che possono aiutare ad identificare la presenza di un problema di dipendenza affettiva all’interno della relazione:
ECCESSIVO CONTROLLO DELL’ALTRO
Un rapporto basato su meccanismi di controllo, sulla mancanza di libertà attraverso modalità ossessive che limitano gli spazi altrui, sulla gelosia morbosa, può avere alla base una condizione di dipendenza affettiva.
RICHIESTE DI DEVOZIONE ASSOLUTA
Continue richieste di devozione da parte del partner, di essere al centro del suo mondo e dei suoi interessi, possono costituire indizi significativi di una relazione vissuta in modo dipendente.
DARE ALL’ALTRO IL POTERE DI STABILIRE CHI SIAMO
Fare in modo che sia il partner a definirci, così che ogni sua valutazione, positiva o negativa che sia, determinerà come noi ci vediamo e sentiamo, ogni sua attenzione o disattenzione condizionerà il modo in cui concepiamo noi stessi. Queste modalità relazionali conducono ad un senso di annullamento di sé, tipico delle dipendenze affettive.
SODDISFARE I BISOGNI DEL PARTNER SVALUTANDO I PROPRI
Cercare di soddisfare le esigenze dell’altro in tutti gli aspetti della relazione, svalutando i propri bisogni e non riuscendo più neanche a comprendere quali essi siano, rappresenta un fenomeno che spesso si verifica nelle relazioni di dipendenza. La persona dunque, arriva a non saper riconoscere cosa davvero vuole e ciò che desidera.
ISOLARSI DAL RESTO DEL MONDO
Tutto ciò che è fuori la relazione viene messo in secondo piano, per cui si tende gradualmente ad allontanarsi dalle altre persone, a maggior ragione quando queste sembrano mettere in discussione il rapporto che state vivendo. Questa tendenza a separarsi dal contesto “altro” è tipica delle relazioni di dipendenza.
È importante sottolineare inoltre come la dipendenza affettiva, che origina dalle proprie insicurezze, non fa altro che accentuare e condurre all’ampliamento di queste insicurezze e fragilità, alimentando un circolo vizioso che diventa sempre più difficile e faticoso interrompere.
Cosa fare dunque, se ci si accorge di vivere un rapporto di dipendenza affettiva? (continua dopo l’immagine)
Oltre al consiglio di iscriversi alla nostra newsletter per ricevere guide e suggerimenti pratici su come affrontare questo tipo di situazioni, vi sono 3 passaggi fondamentali per uscire dalla dipendenza affettiva.
1. DEFINIRE IL PROBLEMA
Occorre prima di tutto riconoscere che siamo di fronte ad un problema, che il rapporto che stiamo vivendo è fortemente condizionato da fattori psicologici che attivano una dipendenza. Può sembrare un concetto banale, ma questo passaggio è molto più complesso di quanto si creda.
Purtroppo spesso si evita di riconoscere il problema, trovando mille giustificazioni che spieghino i comportamenti messi in atto.
Ma raggiungere la consapevolezza è una tappa cruciale che fa già parte del processo di cambiamento. È importante poi comprendere che tale dipendenza non aiuterà affatto la relazione, la crescita personale e della coppia.
2. CAPIRE CHE NON BASTA CAMBIARE PARTNER
Cambiare partner non è la soluzione al problema, perché probabilmente se non si attua un lavoro di crescita personale non si farà altro che reiterare ancora e ancora quelle modalità dipendenti, cercando costantemente in ogni figura affettiva il riferimento che cerchiamo.
3. LAVORARE SU SE STESSI
Una volta riconosciuti i segnali e averne compreso le caratteristiche disfunzionali, si può cercare di lavorare su stessi per promuovere la propria autostima.
Imparare a stare con se stessi, ritagliarsi degli spazi propri, affrontare la paura della solitudine, dedicarsi a ciò che ci piace e ci fa sentire bene, sono solo alcuni passi importanti utili a potenziare la propria indipendenza.
Certamente attuare questo tipo di cambiamenti non è facile né tantomeno indolore, ed in tutti i casi in cui la difficoltà e la sofferenza risultino eccessivamente pesanti al punto da gravare significativamente sul proprio benessere generale e sulla qualità della propria vita relazionale, un supporto psicologico può costituire un prezioso aiuto nel dare avvio a questo importante processo di crescita.